INTERVENTO INTRODUTTIVO DEL PRESIDENTE CNA FERMO EMILIANO TOMASSINI
Assemblea Elettiva – 10 maggio 2025
Buongiorno a tutte e a tutti e benvenuti.
Ringrazio ciascuno di voi per essere qui oggi.
In particolare i rappresentanti del Governo, delle istituzioni, degli enti del territorio, del sistema CNA che arrivano da tutte le province marchigiane, i professionisti appartenenti agli Ordini, le imprenditrici e gli imprenditori associati che hanno voluto essere presenti, e tutti i funzionari, dipendenti e collaboratori della CNA, che ogni giorno danno concretezza alla nostra missione: supportare, rappresentare e far crescere le imprese.
Abbiamo scelto di dedicare questa assemblea elettiva ad un tema che è ormai parte integrante del nostro presente, oltre che una leva determinante del nostro futuro: l’Intelligenza Artificiale. Tra poco avremo modo di ascoltare voci autorevoli, che ci guideranno attraverso una riflessione più approfondita, ma ci tengo ad introdurre questo tema con lo sguardo dell’artigiano, del piccolo imprenditore, del territorio.
Negli ultimi mesi abbiamo sentito spesso frasi come “presto il vostro lavoro non esisterà più”, oppure “l’intelligenza artificiale farà scomparire intere professioni”. È una visione semplicistica e in parte fuorviante. La verità è che ogni mestiere – compreso il mio – è profondamente trasformato. La vera domanda che ci dobbiamo porre oggi non è più “cosa può fare l’Intelligenza Artificiale per me?” bensì “perché un cliente dovrebbe continuare a scegliere me: umano, artigiano, imprenditore, invece che un sistema automatizzato?”. La risposta sta proprio qui, in ciò che l’Intelligenza Artificiale non potrà mai replicare: la nostra imperfezione, perché no anche i nostri difetti, la nostra creatività, la capacità di ascoltare, di connettere, di essere umani. L’intelligenza artificiale può potenziare il nostro lavoro, ma non sostituirne il valore più autentico. Ecco allora come oggi si rivela imprescindibile investire in competenze, visione, consapevolezza.
La piccola manifattura italiana, fatta per oltre il 97% da imprese con meno di 50 addetti – e per l’80% da microimprese – ha storicamente saputo innovare per “linee interne”, facendo leva sulle reti di relazioni, sul fiuto dell’imprenditore e sull’interesse concreto a durare nel tempo. Ma oggi questo non basta più.
Siamo di fronte ad una rivoluzione tecnologica di portata paragonabile a quella dell’energia elettrica o di internet. E se le grandi imprese sono già in marcia – il 30% ha adottato soluzioni di Intelligenza Artificiale, il 90% ha piani concreti – le piccole imprese rischiano di rimanere indietro, frenate da costi, complessità, mancanza di competenze, e soprattutto da una diffusa incertezza su come, quando e con chi affrontare questa transizione.
Eppure, il potenziale c’è: oltre il 53% dei piccoli imprenditori dichiara di voler integrare l’Intelligenza Artificiale nei propri processi produttivi. Lo vuole fare con concretezza, mirando al cuore della produttività, all’efficientamento dei macchinari, alla gestione intelligente dei magazzini, all’adattamento flessibile delle linee. E per questo chiede supporto: non solo finanziamenti, ma orientamento, guida, figure in grado di accompagnare il cambiamento. Servono professionisti in grado di parlare la lingua delle imprese, comprenderne le necessità e proporre soluzioni sostenibili, modulabili, concrete.
Ma accanto a tutto questo, non possiamo dimenticare le battaglie quotidiane delle nostre imprese. Senza infrastrutture adeguate, collegamenti veloci, non solo viari ma anche digitali, servizi sanitari che rispondano alle esigenze di una popolazione sempre più longeva; senza una legge quadro sull’artigianato che riconosca l’evoluzione dei mestieri, che li valorizzi e li protegga; senza azioni volte a riconoscere l’importanza strategica delle aree interne e l’identità produttiva dei nostri borghi, ogni discorso sul futuro rischia di restare pura teoria.
CNA continua il suo lavoro per un rilancio vero delle aree interne e dei suoi splendidi borghi, non come semplici destinazioni turistiche da far sopravvivere, ma come luoghi vivi, abitati, produttivi. Perché è impossibile pensare di crescere e fare innovazione in territori abbandonati, dove mancano i servizi essenziali per la popolazione, dove gli spostamenti sono complicati, dove gli sportelli bancari sono sempre meno, dove manca l’assistenza alla popolazione e tutti quei luoghi in cui fare comunità, dove la connessione è difficile perché non arriva ancora la fibra.
In pratica, dove non c’è futuro.
Dobbiamo immaginare un territorio in cui ogni imprenditrice e imprenditore possa, attraverso la propria attività, creare valore senza snaturarsi. Per questo, nel nome di quella rappresentanza forte, autorevole, costante di cui è capace la nostra associazione, torniamo a chiedere con forza la decontribuzione del costo del lavoro per rendere le nostre imprese competitive e capaci di crescere, e strumenti e opportunità di accesso al credito realmente a misura di micro e piccole imprese, ossatura dell’Italia e della nostra regione. Imprese, imprenditrici e imprenditori che questa associazione conosce, chiama per nome, sostiene e supporta quotidianamente; imprese che vivono ogni giorno tra burocrazia, adempimenti, difficoltà, ma che nonostante questo continuano ad esserci.
Viviamo un’epoca di trasformazione profonda. I cambiamenti che stiamo affrontando non riguardano solo le tecnologie, ma il modo stesso in cui le nostre comunità producono valore, costruiscono relazioni, immaginano il futuro.
CNA è nata per dare voce al lavoro, alla creatività, alla determinazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori, e oggi più che mai questo compito assume un valore cruciale. Perché in mezzo al rumore delle grandi sfide globali, delle tensioni geopolitiche, delle transizioni ambientali e tecnologiche, serve una voce che tenga insieme esperienza e visione, concretezza e ambizione. CNA non è solo interlocutore autorevole e affidabile, ma motore di sviluppo. Lo facciamo quando difendiamo il diritto all’accesso al credito per le micro e piccole imprese, quando lottiamo per semplificare la giungla normativa, quando chiediamo la decontribuzione del costo del lavoro non come privilegio ma come misura di sopravvivenza e rilancio. Lo facciamo ogni volta che mettiamo in relazione imprenditori, enti, professionisti, università.
Perché oggi la vera ricchezza è nella connessione: tra persone, tra competenze, tra visioni.
In questa sala oggi ci sono storie diverse, percorsi differenti, ma un unico grande obiettivo: costruire insieme un futuro possibile, umano, sostenibile. Per farlo davvero, abbiamo bisogno dell’energia e dell’impegno di tutte le imprenditrici e di tutti gli imprenditori. Essere associati alla CNA vuol dire far parte di una squadra che condivide valori, obiettivi e visione. E voglio dirvelo chiaramente: nessuno qui è solo un numero. Ognuno di voi conta, ognuno di voi fa la differenza. È grazie alla vostra presenza e partecipazione che possiamo alzare la voce, farci ascoltare. Siete una componente viva e attiva di un sistema che, proprio grazie a ciascuno di voi, acquisisce forza e rappresentatività. È questa la leva che ci permette di essere più autorevoli e incisivi nei confronti istituzionali, a livello nazionale, regionale e locale.
Vorrei concludere con un invito a ciascuno di noi: non accontentiamoci di adattarci, ma alziamo lo sguardo. Immaginiamo un territorio dove innovazione e tradizione non si escludano, ma si rafforzino a vicenda; dove sia possibile scegliere di restare, investire, creare lavoro, perché ci sono strumenti, fiducia, comunità. Dove l’orgoglio del saper fare si unisca alla voglia di innovare.
Questa è la nostra sfida. E noi siamo pronti ad affrontarla, insieme.
Questa assemblea non è solo un momento elettivo, ma una tappa di un percorso.
Un percorso che ci vede, ancora una volta, protagonisti.
Grazie.