Gli autotrasportatori sono alle prese con la relazione illustrativa al Decreto Accise, approdata recentemente in Consiglio dei Ministri, che prevede il riallineamento dell’aliquota di accisa sul gasolio a quella sulla benzina: “Il Governo ha dichiarato che l’autotrasporto sarà escluso da ogni incremento – ricorda il Presidente CNA Emiliano Tomassini – tuttavia ribadiamo che dal riallineamento delle aliquote di accisa deve essere escluso tutto, e sottolineiamo tutto, l’autotrasporto, a prescindere dalla classe ambientale e dal tonnellaggio dei veicoli utilizzati”. Se così non sarà, il comparto relativo alle imprese che utilizzano mezzi inferiori a 7,5 tonnellate, ovvero quelle con veicoli di classe ambientale inferiore a euro 5, si troverebbe a dover sostenere costi aggiuntivi pari a oltre 517 milioni di euro in 5 anni, che significano più di 23 milioni di euro all’anno.
Il rischio è chiaro e lo spiega lo stesso Tomassini: “Molte imprese del settore non hanno potuto innovare i propri mezzi a causa dei sempre più modesti margini economici. Un’eventuale esclusione da quanto dichiarato dal Governo contribuirebbe ulteriormente a mettere in pesante difficoltà queste realtà, a tutto beneficio delle imprese estere”.
“I mezzi con massa complessiva da 1,5 fino a 7,5 tonnellate svolgono un ruolo cruciale nell’economia del nostro Paese e nella logistica, garantendo – sottolinea – il movimento delle merci e contribuendo al funzionamento efficiente delle filiere produttive e della distribuzione. E’ necessario quindi agire secondo un approccio che ci pare più equilibrato e lungimirante, escludendo tutto l’autotrasporto dalle modifiche delle aliquote di accisa, per garantire stabilità e sostenibilità economica all’intero settore”.