Si sono da poco conclusi i lavori delle Commissioni Consultive Tematiche costituite presso il Ministero Sviluppo Economico nell’ambito della più complessiva strategia d’intervento in materia del Consiglio Nazionale per la lotta alla Contraffazione (CNAC).
In queste commissioni consultive, distinte per comparto merceologico, era prevista la presenza di rappresentanti delle categorie economiche e CNA Produzione ha partecipato in particolare ai lavori di
tre Commissioni: Meccanica, Elettronica, Design.
Le priorità di iniziativa individuate dalle singole commissioni verranno raccolte nella pubblicazione ”Raccolta delle priorità nella lotta alla contraffazione” e contribuiranno alla realizzazione degli Stati Generali della Lotta alla Contraffazione che verranno prossimamente convocati.
Per quanto riguarda Meccanica ed Elettronica qui di seguito alcune brevi considerazioni e proposte
avanzate da CNA Produzione:
· Il campo della Meccanica è talmente vario ed articolato da rendere difficile un’analisi esaustiva dei singoli settori specializzati che più subiscono danni significativi dalle varie forme di contraffazione oggi presenti sul mercato. Inoltre, data l’ormai consolidata presenza sia nei beni strumentali che nei prodotti di largo consumo della componente elettronica e la sua forte integrazione con quella meccanica, diversi ambiti merceologici hanno problemi comuni in termini di contraffazione. In ogni caso, tra le piccole aziende rappresentate nel macrocomparto della Meccanica, le segnalazioni più frequenti pervenute ai nostri uffici riguardano i pezzi/componenti di ricambio per auto, piccole macchine da giardinaggio, rubinetteria e accessori per bagno, coltelleria e affini. In relazione poi al comparto dell’elettronica va detto che in Italia si presenta molto frammentato, con un numero rilevantissimo di aziende di piccola dimensione per le quali si prospettano nuove sfide e nuove criticità che non dipendono soltanto dalla concorrenza sui costi di produzione per continuare a competere nel mercato globalizzato, ma proprio dal peso crescente dei fenomeni di contraffazione e di concorrenza sleale che mortificano ulteriormente un settore dove, per fortuna, sono ancora presenti capacità creative notevoli sul piano dell’innovazione.
· Le modalità con cui in tali settori si manifestano contraffazione e concorrenza sleale sono diversificate: in alcuni casi si tratta di modalità distorsive finalizzate a trarre in inganno il consumatore. Tipico il caso di prodotti importati dalla Cina che simulano il Marchio CE apponendo come unica modifica uno spazio minore tra le due lettere C ed E, che in realtà stanno a significare ”China Export”. In altri casi (vedi la coltelleria) si tratta di prodotti importati senza alcun marchio, che viene poi impresso successivamente a laser o mediante dicitura fallace sul packaging. Per di più in questi e altri casi si tratta anche di manufatti privi di elementari dispositivi di sicurezza, oppure di prodotti trattati (rubinetteria) con sostanze gravemente nocive per la salute umana. In altri casi ancora (vedi ad es. nelle piccole macchine da giardinaggio) si tratta invece di vere e proprie imitazioni di prodotti ”Made in Italy” regolarmente brevettati.
Azioni possibili:
1) Rendere più efficaci e sistematici i processi finalizzati alla vigilanza del mercato, implementando i controlli atti a bloccare l’immissione di prodotti contraffatti sul mercato.
2) Potenziare contestualmente le campagne informative destinate ai consumatori,a partire da una più ampia sensibilizzazione sul significato e sulle caratteristiche del Marchio CE e sui rischi derivanti dall’utilizzo di prodotti privi di tale marcatura o con marcatura fallace. Nel contempo dalla Commissione è emersa la proposta di verificare se esistano modalità di apposizione del Marchio che possano facilitare ulteriormente i controlli, pur senza gravare sulle piccole imprese con costi e adempimenti burocratici aggiuntivi.
* Come CNA Produzione abbiamo poi ritenuto opportuno segnalare un altro aspetto, che è stato prontamente recepito: per le imprese più piccole uno dei principali punti di debolezza è costituito dalle difficoltà nel disporre di risorse finanziarie e umane in grado non solo di sviluppare, ma di proteggere il know-how aziendale. Riteniamo perciò importante attivare azioni sinergiche (incentivi ad hoc. formazione, maggior supporto tecnico da parte degli uffici preposti) che abbiano lo scopo di potenziare le capacità di autotutela da parte delle imprese di minor dimensione, pur in presenza di sviluppi normativi interessanti in materia di tutela della proprietà industriale (brevetti. marchi. design).”